Le origini
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L’origine della yerba mate risale ancora prima che il continente sud americano venisse scoperto dai coloni europei. Si ritiene, infatti, che le popolazioni indigene avessero già iniziato ad apprezzare le proprietà della pianta e che essa fosse già radicata nella loro tradizione.Di fatto l’erba mate, in gergo denominata ilex paraguariensis, affonda le proprie radici nell’immensità della foresta pluviale sudamericana, un’area molto fertile diventata area di conquista da parte delle popolazioni nomadi degli indios guaranì.
Il mate era considerato un dono di dio e veniva utilizzata come oggetto di culto e valuta con altri popoli ma, soprattutto, le foglie venivano lavorate ed assunte come bevanda.
Fu con l’arrivo dei primi coloni verso la fine del xvi secolo che l’esistenza di questa pianta venne a conoscenza dei pionieri spagnoli e dei gesuiti, i quali appresero l’arte dai Guaranì sorpresi dalle proprietà rinvigorenti che la bevanda fosse in grado di conferire.
Furono i coloni a battezzare per primi la bevanda con il nome di “Mate”, ossia zucca vuota con la quale si fa riferimento alla tazza di zucca lasciata essiccare in cui si beve l’infusione di mate ma, a differenza degli Indios, gli spagnoli utilizzarono acqua calda, come da loro tradizione, dando vita ad un infuso dal gusto inteso e deciso.
Questa pietra miliare diede inizio alla diffusione dell’erba mate in tutto il continente sud americano per poi iniziare ad espandersi anche all’estero.
Il successo di tale pianta è dovuto agli effetti benefici che sprigionava, infatti era in grado di apportare proprietà come maggior forza e resistenza fisica, concentrazione mentale, rinvigorimento delle difese immunitarie, una sensazione energizzante ed eccitante, fattori fondamentali per quelle popolazioni che vivevano in località montuose tipiche del continente sud americano.