La Yerba Mate conquista l’Università di Firenze

La Yerba Mate conquista l’Università di Firenze

La Yerba Mate conquista l’Università di Firenze: ricerca, tesi e opportunità in Argentina

La Yerba Mate, pianta simbolo della tradizione sudamericana, continua a suscitare un
crescente interesse accademico in tutto il mondo.
L'Università di Firenze ne è un chiaro esempio: all'interno dei propri corsi, e in particolare nella Laurea Magistrale internazionale in Tropical and Subtropical Agriculture, gli studenti hanno l'opportunità di sviluppare tesi sulla Yerba Mate e di partecipare a programmi di mobilità presso la Universidad Nacional de Misiones in Argentina, nell’area della sua origine, coltivazione e lavorazione.

 

 

1. Caratterizzazione della Yerba Mate: aspetti merceologici, analisi granulometrica e composti organici volatili

Autore: Fagnani Simona - Corso di laurea: Scienze dell'Alimentazione (2021)
Questa ricerca ha analizzato sette diversi prodotti di Yerba Mate acquistati online, confrontandone le caratteristiche merceologiche, la granulometria e i composti organici volatili (VOC). I risultati hanno evidenziato significative differenze nei processi di produzione, nei valori nutrizionali e nella composizione della miscela. L’analisi granulometrica ha rivelato che la maggior parte dei campioni presentava particelle di dimensioni superiori ai 2mm, mentre lo studio dei VOC ha permesso di identificare 43 composti volatili, contribuendo a una maggiore comprensione delle componenti aromatiche della Yerba Mate.
Per approfondire i dettagli dello studio, clicca QUI e inserisci le parole chiavi "yerba mate" nel pannello di ricerca.

2. Yerba Mate: proprietà biologiche e funzionali

Autore: Olivieri Sofia - Corso di laurea: Scienze dell'Alimentazione (2020)
Questa tesi si concentra sulle caratteristiche nutrizionali e funzionali della Yerba Mate, sottolineando la ricchezza della bevanda in minerali, vitamine del gruppo B e vitamina C, polifenoli, saponine e metilxantine come caffeina, teobromina e teofillina. Inoltre, tramite un’indagine online, è stato analizzato il livello di conoscenza e diffusione del consumo di Mate in Italia, evidenziando come questa tradizione sia ancora poco radicata nel nostro Paese e principalmente scoperta da chi ha viaggiato in Sud America.
Scopri di più sulla ricerca cliccando QUI e inserendo le parole chiavi "yerba mate" nel pannello di ricerca..

3. Stima dello stock di carbonio di una coltivazione di Yerba Mate

Autore: Silvestri Giuseppe Gabriele - Corso di laurea: Natural Resources Management for Tropical Rural Development (2024)
Questo studio ha valutato il potenziale di immagazzinamento del carbonio in una piantagione di Yerba Mate a Santo Pipò, in Argentina. Analizzando piante di diverse età (4, 15 e 40 anni), la ricerca ha dimostrato che il suolo trattiene più carbonio rispetto alla biomassa vegetale, con le radici e il tronco che risultano le frazioni più ricche di carbonio. Lo studio suggerisce che le dimensioni delle piante hanno un impatto maggiore sullo stock di carbonio rispetto alla densità della piantagione.
Per leggere l’intera ricerca, clicca QUI e inserisci le parole chiavi "yerba mate" nel pannello di ricerca..


La Yerba Mate tra scienza e sostenibilità: un'opportunità di ricerca internazionale

Grazie alla collaborazione con l'Universidad Nacional de Misiones gli studenti dell'Università di Firenze possono approfondire i loro studi sulla Yerba Mate direttamente sul campo. Il programma di Mobilità Extra UE offre agli studenti della Scuola di Agraria la possibilità di trascorrere un periodo in Argentina per studiare le piantagioni e confrontarsi con esperti locali, un'esperienza unica per chi vuole combinare ricerca accademica e pratica.

L'Università di Firenze si conferma così un punto di riferimento per lo studio della Yerba Mate, offrendo agli studenti strumenti e opportunità concrete per analizzare a fondo questa pianta straordinaria e il suo impatto su salute, nutrizione e sostenibilità ambientale.

Se sei interessato a esplorare queste ricerche nel dettaglio, consulta il portale dell'Università di Firenze cliccando QUI.

 

 

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