
L’impronta ambientale della yerba mate: un’analisi LCA della filiera in Argentina
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Se sei interessato ai temi della sostenibilità, dell'agricoltura responsabile e all'impatto ambientale dei prodotti che consumiamo ogni giorno, questo studio ti offrirà uno sguardo approfondito e rigoroso su una filiera affascinante ma poco conosciuta: quella della yerba mate argentina.
Attraverso l’analisi del ciclo di vita (LCA), gli autori mettono in luce aspetti cruciali per il futuro delle produzioni agroalimentari nei paesi sudamericani. Scopri quali fasi incidono maggiormente sulle emissioni e quali soluzioni concrete possono guidare una transizione ecologica del settore. Approfondisci il testo completo cliccando QUI.
Spinti dall’interesse per l’impatto ambientale delle filiere agroalimentari e dal valore culturale della yerba mate, i ricercatori dell’Università di Firenze hanno intrapreso un percorso di studio sul campo nella provincia di Misiones, in Argentina. Attraverso un lavoro accurato di raccolta dati, analisi e confronto con gli standard internazionali, il team ha sviluppato e redatto lo studio, culminato nella pubblicazione sull’autorevole rivista Sustainability.
Un esempio virtuoso di collaborazione accademica internazionale e di ricerca applicata a tematiche globali.
Carbon Footprint of Yerba Mate (Ilex paraguariensis) Value Chain in Misiones Province (Argentina)
Abstract Introduttivo
La crescente attenzione rivolta alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari ha incentivato la valutazione dell’impronta ambientale di prodotti tradizionali ad alta diffusione, come la yerba mate (Ilex paraguariensis). Questo studio applica l’analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment, LCA) alla filiera della yerba mate nella provincia di Misiones (Argentina), con l’obiettivo di quantificare le emissioni di gas serra, individuare i principali punti critici del processo produttivo e suggerire strategie di mitigazione. L'approccio metodologico, conforme agli standard ISO 14044, si avvale di dati primari e secondari per tracciare l’impatto ambientale dalla fase vivaistica fino al trasporto del prodotto finito a Buenos Aires. I risultati mettono in luce un significativo squilibrio nella distribuzione delle emissioni lungo la catena del valore, concentrato principalmente nella fase industriale di essiccazione. Le implicazioni di questi risultati suggeriscono la necessità di interventi mirati per l’ottimizzazione energetica dei processi post-raccolta, al fine di migliorare la sostenibilità complessiva della produzione di yerba mate.
Riassunto
La yerba mate, pianta simbolo della tradizione sudamericana, riveste un ruolo economico, sociale e culturale di primo piano nella regione nord-orientale dell’Argentina, in particolare nella provincia di Misiones. Lo studio in esame, condotto attraverso una rigorosa analisi del ciclo di vita (LCA), offre una valutazione dettagliata dell’impronta di carbonio associata all’intera filiera produttiva della yerba mate, dalla propagazione delle piantine nei vivai fino al trasporto del prodotto confezionato verso Buenos Aires.
L’approccio adottato si fonda sull’utilizzo di unità funzionali duali (per chilogrammo di prodotto e per ettaro coltivato) e ha consentito di quantificare l’impatto in termini di CO₂ equivalente in ciascuna fase della produzione. I risultati rivelano che la coltivazione, spesso percepita come fase altamente impattante, incide in misura marginale sull’impronta complessiva (circa il 10%), mentre la trasformazione industriale, ed in particolare l’essiccazione ad alta temperatura, costituisce il nodo critico principale, responsabile di oltre l’80% delle emissioni totali. Il trasporto finale incide in misura contenuta, ma non trascurabile.
La ricerca si distingue per l’approccio sistematico e l’utilizzo di dati empirici aggiornati, rappresentando un contributo rilevante alla letteratura sull’agricoltura sostenibile nei Paesi sudamericani. I risultati suggeriscono che le strategie di mitigazione ambientale dovrebbero prioritariamente concentrarsi sull’efficientamento energetico della fase di essiccazione, senza trascurare il potenziale ruolo delle pratiche agronomiche a basso impatto nel contribuire alla transizione verso sistemi agroforestali resilienti e climaticamente sostenibili.